(da Riforma.it, di Nicola Pedrazzi)
«So che è stata una nottata particolare, ci sono qui persone che attendevano i propri cari da anni, attendevano un ricongiungimento famigliare che sembrava davvero impossibile e che questo progetto ha reso davvero possibile. Tutto ciò è accaduto grazie all’iniziativa di cristiani, cattolici e protestanti, che hanno cercato di dare una risposta urgente a un problema drammatico. Andando oltre le contrapposizioni ideologiche e politiche, noi, come chiesa valdese, come Federazione delle chiese evangeliche in Italia che oggi rappresento, facciamo appello a tutti, in Italia come all’estero, perché si comprenda che quello della Siria e di altre zone del mondo è un problema umanitario. Ci sono donne, uomini, bambini e anziani che hanno bisogno di aiuto. Ne hanno bisogno subito».
Ha esordito così il moderatore Eugenio Bernardini, questa mattina a Fiumicino per accogliere il quinto arrivo dei «corridoi umanitari», il progetto pilota nato nell’ecumenismo italiano che dal febbraio scorso ha portato in Italia, per vie sicure e legali, 500 «vulnerabili» provenienti dai campi profughi del Libano, per lo più siriani in disperata fuga dalla guerra limitrofa. Come la precedente di fine ottobre, anche quest’ultima soddisfazione è stata distribuita su due giorni: con il medesimo volo Alitalia Beirut-Roma, ieri mattina sono arrivate le 40 persone che in queste ore stanno trovando accoglienza nelle strutture della Diaconia valdese (Csd) – da Palermo a Torino, passando per Firenze, Padova e Milano
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